Ambiente e Sicurezza
Ambiente e sicurezza sono due argomenti, o meglio due materie che spesso vanno a braccetto, sono per certi versi complementari, ma fanno ovviamente riferimento a due impianti legislativi diversi, il testo unico ambientale emanato con D .Lgs. 152/06 e successive modifiche e integrazioni, ed il D. Lgs. 81/08 e successive modifiche e integrazioni, che raccoglie tutte le normative in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
Preliminarmente è corretto affermare che tutte le aziende devono, attraverso diverse procedure autorizzative e non, ottemperare agli obblighi imposti dal D. Lgs. 152/06 e ss. mm. e ii., in base al loro impatto sull’ambiente.
A tal proposito, le aziende, in base ai loro cicli produttivi, si possono dividere in aziende a impatto ridotto o poco significativo (bar, ristoranti, pub, negozi di vicinato, etc.) e aziende a impatto rilevante (stabilimenti alimentari, opifici, falegnamerie industriali, auto carrozzerie con verniciatura, etc).
In via generale le aziende a ridotto impatto ambientale, sono esonerate dal richiedere le famose e dispendiose “autorizzazioni”, come ad esempio l’autorizzazione allo scarico dei reflui, oggi AUA (Autorizzazione unica ambientale) che sarà oggetto di un prossimo approfondimento, e possono presentare solo delle comunicazioni e/o SCIA (segnalazione certificata di inizio attività), spesso supportate da analisi o relazioni tecniche descrittive sia dei luoghi sia soprattutto dei cicli produttivi e dalla natura degli eventuali inquinanti che ne conseguono.
Più laboriose e costose sono le pratiche autorizzative che devono obbligatoriamente avviare le ditte ad impatto rilevante. IL tecnico, in via preliminare, deve effettuare una fase di studio per verificare che vi siano tutte le condizioni e i documenti necessari (le famose carte a posto) in materia di normativa urbanistico/edilizia ad esempio l’agibilità, oggi SCA (segnalazione certificata di agibilità), la destinazione d’uso coerente al tipo di attività che si intende svolgere, verifica della corrispondenza dello stato di fatto con le planimetrie depositate al catasto, etc. Successivamente si provvederà ad un’attenta e capillare analisi del ciclo produttivo, atta ad individuare tutte quelle fasi che possono generare impatto ambientale come, ad esempio, la produzione di un inquinante pericoloso che viene scaricato nelle acque reflue, oppure un flusso gassoso che viene convogliato nell’atmosfera esterna.
Individuati gli inquinanti, sarà compito del tecnico incaricato, proporre al committente, soluzioni che mitighino ed abbattano il loro impatto ambientale, realizzando dei veri e propri progetti, ad esempio, impianti di depurazione (di aria o di acqua), corredati da un capitolato di spesa relativo la loro realizzazione. Condiviso e approvato dalla committenza, il progetto viene sottoposto, tramite i canali ufficiali, quasi sempre i SUAP dei Comuni, ove insistono le attività produttive e secondo le opportune procedure (ad esempio istanza di AUA) agli organi competenti che analizzeranno tutta la documentazione ivi inclusi i progetti, valutandone la congruità e al termine del procedimento, magari dopo una conferenza di servizi, rilasceranno il titolo abilitativo, l’autorizzazione unica ambientale.
Pare importante specificare che tutte le aziende sono tenute a presentare SEMPRE la documentazione inerente l’inquinamento acustico ambientale, possa essere una fonometria corredata da relazione tecnica o una dichiarazione rilasciata da un Tecnico Competente in Acustica Ambientale (TCAA), a seconda del loro impatto verso l’ambiente esterno.
Ottenuti i titoli abilitativi o le autorizzazioni, il titolare dell’azienda è tenuto ed obbligato ad effettuare analisi chimico, fisiche e microbiologiche, secondo la periodicità imposta dall’ente competente ed indicata nel provvedimento autorizzatorio, delle matrici inquinanti trattate, ad esempio:
Le analisi delle acque reflue sono volte a verificare che le concentrazioni di parametri chimici e microbiologici rientrino nei limiti legislativi previsti dal D. Lgs. 152/06, secondo la tipologia di corpo ricettore (Fognatura, suolo, etc.). Di seguito alcuni parametri che il nostro laboratorio può analizzare:
Per quanto concerne le emissioni in atmosfera, queste vengono campionate da nostri tecnici specializzati in possesso di tutti i requisiti previsti dalla normativa inerente la sicurezza nei luoghi di lavoro (D. Lgs. 81/08), con l’ausilio di strumentazione di ultima generazione che consente di ottenere risultati affidabili e incontrovertibili. I parametri che il nostro laboratorio analizza, oltre la portata, sono i seguenti:
Tutte le aziende hanno l’obbligo, ai sensi del D. Lgs. 81/08 e ss. mm. e ii, di adempiere alle prescrizioni on materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, ed in particolare devono:
Pare opportuno porre l’attenzione sulla valutazione del rischio che troppo spesso viene fatta approssimativamente, senza alcuna verifica o rilevazione sul campo. Rischi come le vibrazioni, come il rumore, il rischio chimico e/o biologico, il microclima, l’illuminamento, vanno attentamente valutati e rilevati con l’ausilio di strumentazione tarata e idonea allo scopo; valutare questi rischi secondo quelli che comunemente vengono definiti “dati di letteratura”, sottopone l’azienda ed in particolare il suo datore di lavoro a rischi di natura civile ma soprattutto penale.
Per questo la Li.Be. si è dotata nel corso degli anni di tutta la strumentazione necessaria ad una effettiva valutazione dei rischi sopra elencati, valutazione oggettiva che difficilmente può essere attaccata in sede di ispezione o di giudizio e soprattutto consente di offrire un vero servizio al datore di lavoro committente, al quale vengono fornite tutte le indicazioni necessarie, al fine di far lavorare in sicurezza i propri dipendente, e si sa, lavorare in sicurezza, consente di ottenere maggiore produttività, maggiori guadagni ed un ambiente lavorativo sereno e confortevole.
Per informazioni in merito ad Ambiente e Sicurezza contattaci adesso, saremo lieti di darti tutto il nostro aiuto e il nostro know how.
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